venerdì 12 giugno 2020

STEP #24

La sintesi finale


La parola androide deriva dal greco andro (uomo) + eides (forma) ed il suo utilizzo nell’ accezione moderna si ha a partire dal ‘700. Secondo l’Oxford English Dictionary, la primissima presenza del termine nella letteratura è da rintracciarsi nella Cyclopaedia (1728) di Ephraim Chambers, riferendosi alla creazione di Alberto Magno, dottore della Chiesa e secondo il mito fautore dei primi manichini meccanici.

L’idea di una macchina artificiale in grado di comportarsi come gli umani ha profonde origini nel mito: dagli automi costruiti da Efesto e Dedalo, alla leggenda greca ed ebraica. Nel medioevo, fu Leonardo da Vinci a portare avanti il progetto di un automa cavaliere e qualche secolo dopo Giacomo Leopardi ironizzò sulla nuova civiltà delle macchine che si stava profilando, rea di essere una fonte di felicità effimera.

Poter replicare la vita come un dio o un demiurgo e le moderne scoperte scientifiche, hanno avuto grandi influenze nella letteratura narrativa dall’Ottocento in poi; l’esempio più celebre è il Frankenstein di Mary Shelley. È corretto considerare la scrittrice inglese come precorritrice del genere narrativo fantasy, il cui massimo esponente in ambito letterario narrativo è senza dubbio Isaac Asimov.

Tutte le arti figurative si sono dedicate a narrare negli anni questa rivoluzione tecnica: dalla pittura, al grande e piccolo schermo, dalla poesia agli spot pubblicitari. Di grande interesse per gli autori è stato denunciare un possibile scenario post-apocalittico sui limiti dello sviluppo degli androidi in cui essi prendano il sopravvento sulla specie umana. Uno scenario distopico ma sempre più scientificamente possibile grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale, fatti in campo ingegneristico.

È quindi necessario che i progettisti aprano un dialogo con altre discipline quali filosofia, sociologia e psicologia, essendo ormai evidente che le loro ricerche non possano essere esenti da responsabilità etiche e morali. Disciplinare come i robot dovranno interagire con noi, se essi dovranno essere considerati alla stregua di esseri umani e su quali tecnologie sia eticamente corretto impiantare nel nostro corpo.

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