Le criticità dei limiti dello sviluppo negli androidi
Uno scenario post-apocalittico in Star Trek
All'interno della serie di fantascienza Star Trek (1966), viene presentato un possibile scenario post-apocalittico in cui gli androidi sostituiscano in tutto e per tutto gli umani.
In un simile scenario, ogni uomo potrebbe essere duplicato in macchina e non solo: continuando il processo, sarebbe addirittura possibile trasferire l'anima della persona all'interno dell'androide, rendendo ogni essere umano pressoché immortale.
Un uomo, trasformato in macchina, può essere programmato e diventare perfetto: verrebbero meno la gelosia, l'avidità,l'odio, la paura. La morte non colpirebbe più nessuno, nè malattie o deformazioni.
Come rovescio della medaglia, in un mondo fatto di programmazione, si esaurirebbero affetto ed amore: al contrario degli androidi, gli uomini posseggono emozioni imprevedibili, che la logica non può spiegare.
Capitano Kirk
Una tale società duale sarebbe impossibile da vivere per entrambe le fazioni: se gli uomini, spinti della paura, si vedrebbero costretti ad iniziare a spegnere le macchine, queste, frustrate dall'inconsistenza umana, non potrebbero far altro che distruggere la nostra specie per sopravvivere. Vedrebbe la luce un mondo nuovo, fatto di esseri senza difetti, che si ucciderebbero tra loro con la stessa disinvoltura con cui si spegne una luce, non essendo programmati per fronteggiare ogni evenienza se non uccidendo.
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