Gli androidi nella filosofia contemporanea e nell'etica
roboetica (Roboetica), s. f. Disciplina che studia gli aspetti etici, sociali, umanitari e ecologici della robotica. Dizionario Treccani
Ogni società, fin dagli albori dell'umanità, ha dovuto forgiare norme e valori per regolare il comportamento tra gli individui, ciò che noi diremmo darsi un' etica.
Quello che però gli umani non potevano prevedere era un'etica applicata alla robotica:è da questa presa di coscienza che nel 2002 l'ingegner Gianmarco Verruggio conia la parola roboetica.
In futuro tenderemo ad attribuire una personalità giuridica e morale ai robot? Questa è la domanda che si pone Maurizio Balistrieri, professore di filosofia morale presso l'Università di Torino. La risposta può essere semplice se immaginiamo che un domani i robot saranno entità intelligenti e coscienti di se stessi, provando sentimenti e dolore.
Questa visione propone aspetti fino a poco tempo fa inediti: è possibile dunque rimanere sentimentalmente coinvolti da un androide? Esso stesso sarà capace di autodeterminarsi?
La possibilità di una relazione tra essere umani ed un intelligenza artificiale è stata raccontata da diversi film: Bladerunner o più recentemente Her il cui protagonista, un uomo proveniente da una dolorosa separazione, trova in un sistema operativo la sua fonte di gioia.
Parlando del mondo reale, è degno di nota l'esempio del Tamagotchi: il gioco consisteva in prendersi cura e allevare l'animaletto virtuale, soddisfando tutti i suoi bisogni. In ambito ospedaliero si è notato come le persone provassero un certo affetto verso i robot che si prendevano cura di loro.
Secondo il Balistrieri non sapremo resistere a considerare gli andoridi parte integrante della nostra comunità morale, anche senza che questi siano autocoscienti, quando si relazioneranno con noi come un altro essere umano, empatizzare e capire le nostre sensazioni con uno sguardo, magari attingendo alla loro banca dati.
Immagine tratta dal film Her |
Grazie ai progressi tecnologici del machine learing, pensare alle intelligenze artificiali come mere espressioni dei loro programmatori risulta più che mai approssimavito. Ci troveremo di fronte a robot in grado di mutare il proprio essere grazie all'apprendimento, rendendolo imprevedibile al suo stesso creatore?
Con l'avvento delle automobili a guida autonoma, sta emergendo drammaticamente come le macchine non abbiano un cuore nè una morale, ma si limitano a seguire il setting etico che i loro "padri" scelgono di inserire e implementare nella loro architettura. Si tratta dunque di elaborare regole di comportamento per queste vetture da integrare nei programmi che controllano e determinano in anticipo le loro azioni.
In caso contrario, lo scenario che andrebbe a crearsi sarebbe di robot autonomi i quali, in base ai loro calcoli e algoritmi, decidono come comportarsi.
Come evidenziato già nel primo incontro mondiale sulla roboetica, nel 2004 a Sanremo, nel momento in cui coscientemente l'umanità deciderà che la vita o la morte di un essere umano non è piu responsabiltà di un altro umano ma è affidata a delle macchine, la nostra specie farà un salto nel buio difficilmente reversibile.
Tesla è stata la prima casa automobilistica mondiale ad implementare la guida autonoma su larga scala |
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