mercoledì 22 aprile 2020

STEP #10

Gli androidi nel cinema

Trailer del film " Terminator", la cui trama è stata trattata nello STEP #02


 Nel futuro Skynet, un sistema computerizzato, combatte un guerra contro i suoi stessi creatori, gli umani. Dopo averli quasi sterminati con una catastrofe nucleare, però, Skynet è prossimo alla sconfitta in quanto i pochi uomini sopravvissuti si sono coalizzati attorno al loro capo John Connor,un grande leader carismatico. Skynet decide allora di inviare indietro nel tempo un T-800, un cyborg evoluto, che ha come unico obiettivo quello di trovare e "terminare" Sarah Connor, futura madre di John. A fermare il terribile robot ci dovrà pensare Kyle Reese, il suo obiettivo è trovare Sarah prima del cyborg.

Caos e casualità

L'incipit del film " Match point"


" Chi disse: "Preferisco avere fortuna che talento" percepì l'essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po' di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no e allora si perde." (Chris)


STEP #09

Gli androidi nelle arti figurative

Ettore e Andromaca, Giorgio de Chirico 1917, Galleria arte moderna Roma
 "Ettore e Andromaca vengono raffigurati come due manichini, di quelli usati dalle sarte per creare o aggiustare gli abiti, privi di vita. Essi rappresentano l’uomo-automa contemporaneo, l’uomo senza volto che gli venne ispirato da uno dei personaggi nati dall’ironica penna del fratello Alberto Savinio" http://www.lachiavedisophia.com/blog/ettore-andromaca-storia-tra-omero-de-chirico/



Gli automi del 600, Bracelli


La torre di Babele

Quando gli uomini osorano sfidare Dio


“Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. (…) Poi (gli uomini) dissero: “Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra”. Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: “Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro”.

Genesi, Capitolo 11


Peter Brugel, Torre di Balele

STEP #08

Gli androidi nei dialoghi di Platone


Dopo che l'intera struttura dell'anima fu generata secondo il pensiero del suo artefice, compose allora dentro di essa tutta la parte corporea, e unì anima e corpo armonizzando insieme i due centri.
Imitando il loro demiurgo, presero in prestito dal mondo parti di fuoco, di terra, di acqua e di aria che sarebbero poi state restituite, e le unirono insieme, non con quei legami indissolubili con cui essi erano uniti, ma, connettendole con moltissimi chiodi invisibili per la loro piccolezza, e realizzando così da tutti gli elementi un corpo unico per ciascuno, legarono i circoli dell'anima immortale a questi corpi soggetti ad influssi ed efflussi.
Timeo, 360 a.C 

Nel mito platonico, il Demiurgo aveva il compito di  forza ordinatrice, imitatrice, plasmatrice, che vivifica la materia, dandole una forma, un ordine, e soprattutto un' anima. Nella società attuale, questo lavoro plasmatore non è piu appannaggio solo della natura ma anche della tecnica: possono gli ingegnere essere considerati dei veri e propri padri delle loro creauture di sembianza umana e con un "anima"? La domanda è aperta dal 1818, quando venne pubblicato Frankenstein, e ancora oggi i dibattiti in merito sono molto accesi; trovo impossibile si arrivi ad una risposta largamente condivisa ma la strada del futuro è segnata.


Rendering di una futura linea di assemblaggio di androidi, dove macchine costruiscono altre macchine





venerdì 10 aprile 2020

STEP #07

Gli androidi nella poesia



Machine- Scott Helmann

Your heart is more than a machine
Pumping blood through your body, doing things you've never seen
Their words come like arrows when they fly
With mechanical precision they can cut you up inside
But you're more than bolts
Like the city's more than steel and stone
Soon your heart is gonna overflow
They push you back down you get up again
Circuits freeze and androids never dream
You're more than a machine
Touchscreens
Fingertips and pretty lights
We go through the scanner sideways
See you on the other side
Your flesh
All your skin and all your bones
Carry all our generations
With the future still unknown
But you're more than bolts
Like the city's more than steel and stone
Soon your heart is gonna overflow
They push you back down you get up again
Circuits freeze and androids never dream
You're more than a machine
But you're more than bolts
Like the city's more than steel and stone
Soon your heart is gonna overflow
They push you back down you get up again
Circuits freeze and androids never dream
You're more than a machine



Il giovane cantautore canadese, nel suo brano Machine (2014) narra di una storia d'amore in un mondo post apocalittico tra una ragazza ed un androide. Come dichiara su Musiccanada, At the end of the day, it’s really about what it means to be a human being: la macchina si scopre avere un cuore di natura umana e non di semplici circuiti elettrici, come le città sono più di sabbia e pietra.
I due amanti dovranno attendere la fine del conflitto per potersi riabbracciare; il destino di tutte le nuove generazioni è paradossalmente sulla pelle e nelle ossa dell'androide, il quale si trova al fronte della guerra.


giovedì 9 aprile 2020

STEP #06

Gli androidi nella letteratura narrativa

 All'interno dello  step2 abbiamo già potuto apprezzare come la parola androide sia largamente diffusa all'interno della letteratura narrativa a partire dall'ottocento; in particolare con la nascita del genere fantasy.


Frankeinstein or the modern Prometeus

Il romanzo di Mary Shelley è a tutti gli effetti il primo capolavoro del genere fantasy: figlio del gothic-horror e delle  scoperte tecniche del tempo, precursore delle discussioni etiche dei giorni nostri, è sicuramente un'opera innovativa. Tralascio la trama, facilmente reperibile sul web  ed in ogni antologia, per approfondire quei temi alla base del dibattito moderno tra filosofia, etica ed ingegneria.


Frankenstein castle, MattePainting.org


L' Hybris, il delirio di onnipotenza emerge in termini affatto velati: il dottor Frankenstein pretende di utilizzare la scienza e le tecniche da lui scoperte per creare la vita, sostituendosi in toto a Dio e Madre Natura. Da qui deriva il sottotitolo "il moderno Prometeo", in onore del titano simbolo della ribellione all'autorità.
La disobbedienza della macchiana: è evidente il parallelismo tra il mostro e la creatura di Lucifero in The Paradise Lost, scritto da John Milton.Se Luficero si ribella per invidia a Dio, la creatura si rivolta contro il "padre" Victor in cui identifica l'origine del proprio dolore e miserie. Sarà lo stesso mostro ad identificarsi nell'angelo decaduto
Il pregiudizio verso nuovi esseri: in piu occasioni il mostro cerca di presentarsi all'umanità con candore ed umiltà ma viene da essa respinto, ricevendo odio e cattiveria, a causa del suo pregiudizio.
Solo il vecchio De Lacey si dimostra amichevole per due ragioni: è cieco ed ha vissuto anche lui l'inguistuzia.

  
 
Celebre scena tratta dal film Frankenstein Junior in cui il Dottore realizza che la materia inanimata può prendere vita



venerdì 3 aprile 2020

STEP #05

 Gli androidi nella pubblicità



In questa pubblicità di Poste Italiane, il robot è il simbolo di un mondo nuovo, dove le file agli sportelli sono solo un ricordo e dove gli automi fanno ormai parte della società. È un umanoide ancora disadattato, che non sa ancora cosa significa umanità e contatto umano ma pronto a impegnarsi per “diventare come loro”. www.robotiko.it

STEP #04

La presenza degli androidi nella mitologia


L’archetipo dell’androide ha profonde radici nel mito. In ogni civiltà preindustriale, dall’antichità al rinascimento, se ne trovano tracce più o meno fiabesche che fanno intuire la grande fantasia e visione futuristica degli scrittori: dagli automi di vario aspetto, umanoide o meno, costruiti da Efesto e da Dedalo, alla leggenda ebraica del golem, passando per il cinese Libro del Vuoto Perfetto (III sec. a. C.).
L'idea di un circuito stampato era ancora lontana duemila anni ma automi e robot  nell'Antica Grecia vivevano già nell'immaginario collettivo e nel mito.



L’androide cretese Talos

Si tratta di un uomo artificiale di bronzo, creato nell'officina del dio Efesto, abile nella lavorazione dei metalli con l'uso del fuoco. Posto come guardiano dell'isola di Creta, il mito narra si trattasse di un regalo commissionato direttamente dal padre degli Dei per una sua amante, Europa. Era un automa in grado di muoversi con vita propria il quale svolgeva scrupolosamente il suo lavoro: teneva lontano i nemici, bruciando tra le braccia del suo corpo arroventato chiunque osasse sfidarlo, ed intimidiva anche chiunque volesse uscire dall'isola senza il benestare del re.

Secondo altre versioni si trattava di una creazione di Dedalo, fuggito da Atene dopo aver ucciso suo nipote Talo. Una volta pentitosi dell'omicidio e giunto ormai a Creta, costruì l'androide a cui diede il nome del nipote e lo donò a Minosse.

 
Dracma d'argento rappresentante Talos

Il mito di  Pigmalione

 Pigmalione, re di Cipro, era completamente dedito alla sua grandissima passione, la scultura, da tralasciare completamente l'amore. Afrodite volle vendicarsi di questo disprezzo e decise di farlo innamorare di una statua di avorio, che il re stesso aveva creato. Senza più pace per questo amore non corrisposto e impossibile, Pigmalione pregava la dea dell'amore affinchè lo guarisse da questa passione perversa. Afrodite ebbe pietà per lui e trasformò la statua in una giovane fanciulla da cui in seguito Pigmalione ebbe un figlio, Pafo.


Pigmalione e Galatea, Ernest Normand, 1881




Il palazzo di Alcinoo

Ci troviamo nel capitolo VII dell'Odissea: Ulisse è accolto nella reggia incantata di Alcinoo e di fronte si trova statue animali e umane, creazione di Efesto, per proteggere il palazzo.


Odissea, VII, vv 91-94




 Il vaso di pandora

 Pandora fu la prima donna mortale creata da Efesto su ordine di Zeus. Secondo il sito homologos.net, La donna è infatti creata degli dei con una specifica “programmazione” che porta innegabilmente all’apertura del vaso contenente tutti i mali del mondo,come metodo di vendetta verso il genere umano che ormai deteneva il fuoco divino. Pandora è paragonabile al concetto contemporaneo dell’IA.



John William Waterhouse: Psyche Opening the Golden Box – 1903



FONTI

https://www.laceramicaantica.org/2019/08/03/replicanti-androidi-e-robot-gli-archetipi-nel-mito/

https://it.wikipedia.org/wiki/Talo_(mitologia)

https://www.lacooltura.com/2019/03/androidi-mitologia-greca-talos-efesto

 https://www.homologos.net/la-robotica-nei-miti-dellantica-grecia

 

STEP #24

La sintesi finale La parola androide deriva dal greco andro (uomo) + eides (forma) ed il suo utilizzo nell’ accezione moderna si ha a par...