giovedì 11 giugno 2020

STEP #20

La presenza degli androidi nello Zibaldone

Leopardi,poeta vissuto nella prima  metà deell'800,  all' interno del suo Zibaldone di pensieri fa riferimento una volta agli androidi; ovviamente, essendo questo termine non ancora stato coniato, il recanatese si riferisce a loro con la parola automa.

E quelle traduzioni ora lodate e celebrate piuttosto, cred’io, per gusto matematico che letterario, piuttosto come curiosità che come opere di genio, piuttosto come un panorama o un simulacro anatomico o un automa, che come una statua di Canova, piuttosto misurandole col compasso, che assaporandole e gustandole eparagonandole agli originali col palato, quelle traduzio-ni, dico, parranno ai tedeschi non tedesche, e nel tempostesso non capaci di dare alla nazione la vera idea deglioriginali, aliene dalla lingua, e proprie di un’epoca d’imperfezione, e immaturità.(29 30. Giugno 1823).


In questo lungo passaggio (di cui riporto solo una parte) il Leopardi si mostra profondamente colpito dai recenti sviluppi della lingua tedesca e della sua letteratura, in piena ascesa romantica. Secondo Maria  Andrea Rigoni, nonostante il rifiuto classigechamente motivato ha inconsapevoli affinita col romanticismo europeo, rifiuto che si esprime nella messa in guardia dalla perdita del genio antico e nella difesa del carattere intimo della lingua antica. Il poeta paragona le traduzioni dei testi stranieri in tedesco a a un simulacro anatomico o un automa, ree di snaturare eccessivamente la lingua originale ed essere come una cera della lingua tradotta.
Questa visione negativa degli androidi, visti come una copia piuttosto che un'opera con dignità, emergerà ancora piu chiaramente nelle Operette Morali ne La Propostadi premi fatta dall’Accademia de’ Sillografi.

Fotografia della versione originale
dello Zibaldone












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